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Philosophiae consolatio

10425
Titolo
Philosophiae consolatio
Descrizione esemplare

Membr.; ff. VI, 62, V'; numerazione antica in cifre arabiche; 1-78, 86; richiami entro cartiglio; inizio fascicolo lato carne; 261 × 172 = 29 [185] 47 × 28 [103] 41; rr. 31 / ll. 30; rigatura a colore. Note marginali e interlineari di poco posteriori. Iniziali filigranate in rosso e blu; ritocchi delle maiuscole in giallo. Legatura moderna in pergamena rigida.

A f. Ir, di mano coeva: Iste liber est mei Bar[thola]mei qui moror in cuntrata apiscopali Padue, qui studui in scolis m[a]gistri Iohannis non de Padua sed magister in Padua. Nella stessa pagina diverse annotazioni e prove di penna coeve, tra cui: Franciscus de Feraria e una probabile nota di prezzo: ducati dui. Al f. 62v brevi sententiae di autori latini e da carmina di argomento religioso di mano del sec. XV. Ai ff. V-VI diverse prove di penna di mano coeva e del sec. XV parzialmente erase.

Al f. VIr segnatura Gentilotti: nr. 98; al f. Vv cartellino a stampa: 146. Sul dorso e sulla controguardia anteriore segnatura viennese: Salisb. 8 B; timbro ai ff. IVr, Vr, VIr, 1r, 62v, I'v, III'v, IV'v. Appartenuto a Bartolomeo, studente all’Università di Padova, il codice rimase nella biblioteca vescovile fino al 1805 quando fu portato nella Hofbibliothek di Vienna. Nel 1919 venne reso all'Italia e custodito presso il Museo nazionale di Trento. In seguito, nel 1958, venne dato in deposito fiduciario alla Biblioteca comunale. (Cfr. Manoscritti medievali 2006 , p. 82)

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Pubblicato il: Giovedì, 18 Ottobre 2018 - Ultima modifica: Venerdì, 13 Settembre 2024
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